L’FBI spegne il server che copriva utenti colpiti da malware | |
A fine 2011 l’Fbi ha sgominato una banda di cybercriminali che lo usava – un russo e sei estoni – incolpata di aver infettato e rubato dati di quattro milioni di computer nel mondo. Dopo la cattura, l’Fbi ha messo a disposizione degli utenti colpiti dal malware un server ponte per andare sul web in sicurezza, grazie ad un contratto con l’Internet Systems Consortium. Contratto che però è già scaduto a marzo ed è stato prorogato fino al 9 luglio, appunto. Oggi. Gli utenti infettati dal malware possono ancora correre ai ripari, per non andare offline. Si stima che sono circa 300 mila i pc ancora infettati nel mondo: alcuni siti parlano di 277 mila, di cui 69 mila negli Stati Uniti e 26.500 in Italia. Ma ovviamente i paesi coinvolti sono tanti, anche l’India e l’Australia. Per fare un check-up del proprio computer, basta andare sia sul sito del DNSChanger Working Group. Una volta entrati si clicca sul paese d’interesse e si aspetta il controllo del computer. Se risulta infettato, lo stesso sito mette a disposizione una serie di strumenti per risolvere il problema (backup e scansione antivirus) in modo da scongiurare il blackout di lunedì. |