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UniCt: Laurea a rischio per un libro. Niente prestiti agli stranieri.

20 Giu

Scritto da  Vania Cuppari

Laurea a rischio per un libro. Niente  prestiti agli stranieri.

 Da ieri, 19 Giugno 2012, entra in vigore il nuovo regolamento del sistema bibliotecario d’Ateneo.  Il regolamento, pubblicato il 4 Giugno 2012, prevede una maggiore regolamentazione a tutela delle biblioteche e dei testi in esse conservati e consta di ben 28 articoli.

Il servizio bibliotecario è rivolto solo ad una particolare categoria di utenti tra i quali vi sono coloro che svolgono attività di ricerca e  docenza  a titolo temporaneo e non all’Università di Catania; personale dirigente, tecnico-amministrativo, collaboratori ed esperti linguistici; studenti regolarmente iscritti ai diversi corsi di studio presso l’Università di Catania e infine studenti inseriti in programmi di  mobilità internazionale. Inoltre vi è anche la categoria di utenti esterni composta da “visiting professor, temporaneamente accreditati, su proposta dei direttori di dipartimento e coloro che hanno acquisito il diritto di accesso ai servizi del Sistema bibliotecario d’Ateneo mediante apposite convenzioni stipulate su proposta del direttore del CBD(Centro Biblioteche e documentazione) e gestite dal PCA AC.”

Tutti coloro che hanno già conseguito la laurea e anche i cittadini che quotidianamente accedevano alle Biblioteche consegnando il loro documento come garanzia, non sono più ammessi.  Inoltre, da ora in poi, per potere accedere sarà necessario  registrarsi secondo le modalità indicate dal direttore del CBD all’indirizzo http://unibooks.unict.it:8080/Registrazione/.

Tra le norme generali di comportamento, oltre a quelle suggerite dal comune buon senso, compare  il divieto di “utilizzare il telefono cellulare o analoghi strumenti di comunicazione presso gli ambienti di biblioteca”.

Gli articoli più consistenti sono sicuramente il 14, 15 e 18 che riguardano le modalità di prestito, la sua durata, modalità di restituzione e sanzioni .

“ Il prestito è personale -si legge sul regolamento –  ed è possibile solo per gli utenti “di cui al precedente art.2  punto 1, lettere a),b), d),e)”. Dunque restano esclusi dalla possibilità di prendere in prestito un libro “chiunque altro svolga a titolo temporaneo attività didattica e di ricerca nell’Ateneo : titolari di borse di studio, docenti a contratto e componenti delle commissioni d’esame” ed inoltre anche gli studenti inseriti in progetti di mobilità internazionale.

Possono essere presi in prestito massimo dieci testi per un massimo di 30 giorni. Qualora l’utente superi questo limite imposto, il direttore del CBD solleciterà la restituzione entro dieci giorni lavorativi. Qualora al termine di questi giorni il testo non venisse restituito o venisse restituiti con danneggiamenti, comporterà  per l’utente “il rimborso a favore dell’Università di una somma del valore mercato dell’opera stessa, nonché l’esclusione dai servizi di biblioteca per un periodo di sei mesi. In caso di recidiva, l’utente sarà definitivamente escluso dai servizi di biblioteca.”  Giunti a questo punto dell’articolo però sembra che venga letto l’inverosimile : per tutti coloro che possono avere in prestito un libro tranne gli studenti ( coloro che percepiscono dei soldi dall’Ateneo) “il rimborso avverrà mediante addebito sulle spettanze retributive”. Per gli studenti invece il mancato rimborso dell’opera , “impedirà il conseguimento del titolo finale di studio”. Dunque la mancata restituzione o rimborso di un libro costerà la laurea.

Inevitabile creare un regolamento più severo riguardo alla durata di prestito dei libri, considerando che ci sono docenti che hanno in prestito testi da più di vent’anni, come ha raccontato un ragazzo all’Assemblea per un’Università libera ai Benedettini che ha raccontato di aver avuto bisogno di un libro che un docente aveva in prestito dal 1984. Forse però impedire di laurearsi ad un ragazzo per la mancata restituzione di un libro è un po’ troppo, o meglio forse una sanzione molto più severa della corrispettiva per un docente. Inoltre resta un dubbio : perché i ragazzi che si trovano in Erasmus a Catania non possono avere in prestito un libro? Si tratta di una gravissima discriminazione che negli altri paesi non esiste e che va contro quanto previsto dai progetti di mobilitazione internazionale che hanno l’obiettivo di integrare completamente lo studente straniero nel proprio sistema universitario

Vania Cuppari

Vania Cuppari

Facoltà : Lettere e Lingue

Corso: Lettere Classiche

Anno : terzo

Ruolo: Autrice

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