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Catania: II° Edizione Corso di Formazione “Tutori per Minori Stranieri Non Accompagnati”

L’Assessorato “Famiglia e Politiche Sociali”, nel quadro delle attività afferenti l’Area delle Tutele a favore di Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), sta realizzando la 2^ edizione del Corso di Formazione “Tutori per Minori Stranieri Non Accompagnati” unitamente a: Ufficio Territoriale Governo Prefettura di Catania – Tribunale di Catania – Ordine Avvocati di Catania – Università di Catania “Dipartimento Analisi Processi Politici Sociali ed Istituzionali” (DAPSSI) e “Laboratorio Progettazione Sperimentazione Analisi Politiche Pubbliche,Servizi alle Persone”(LAPOSS).

Il percorso formativo, articolato su quattro Moduli a partire dal 21 Aprile p.v., si terrà presso la “Sala Adunanze” del Tribunale di Catania.

Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre l’11 Aprile 2012 da parte di coloro i quali sono in possesso del Titolo di Laurea.

Il Programma del Corso di Formazione e la relativa Domanda di partecipazione sono contenuti nei file in allegato.

Il Corso interamente gratuito è accreditato dall’Ordine Forense di Catania. E’in itinere l’accreditamento da parte di: Ordine Regionale Assistenti Sociali / Ordine Regionale Psicologi.
Gli interessati potranno richiedere eventuali informazioni all’Ufficio P.O. “Cooperazione Sociale” -Segreteria Organizzativa –  Direzione “Famiglia e Politiche Sociali” ai seguenti recapiti:

Allegati

Comune di Catania

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Catania: Nasce la Fondazione Cutgana

„Comunicato Stampa inviato da Mariano Campo 20/02/2012

E’ stata presentata questa mattina, nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania la Fondazione “Cutgana”, la prima fondazione universitaria finalizzata alla promozione delle attività didattiche e di ricerca in campo ambientale.

La Fondazione – approvata sia dal Senato accademico, sia dal Cda dell’Università di Catania e nata grazie alla sinergia tra Ateneo, prefettura di Catania e Regione siciliana – opererà come persona giuridica di diritto privato e potrà promuovere per il raggiungimento dei suoi scopi la raccolta di fondi pubblici e privati e la richiesta di contributi pubblici e privati, oltre alla stipula di convenzioni e accordi e alla partecipazione o costituzione di consorzi e di strutture di ricerca di alta formazione e trasferimento tecnologico.

All’incontro di oggi, dal titolo “La Fondazione Cutgana e l’impegno dell’Università per la tutela dell’ambiente”, aperto dagli indirizzi di saluto del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo e del prorettore dell’Ateneo catanese, Maria Luisa Carnazza – che ha ricordato il patrimonio di competenze impegnate in questo settore dall’Università e i risultati finora conseguiti – e moderato dal giornalista Piero Maenza, sono intervenuti il prefetto di Catania, Francesca Cannizzo, il presidente della Fondazione, Angelo Messina, e due componenti del Cda della Fondazione, i docenti universitari Paolo La Greca e Giuseppe Vecchio.

La costituzione della Fondazione Cutgana – ha affermato il presidente Lombardo – rappresenta un passo  importante che potenzia l’opera avviata dall’omonimo centro nella salvaguardia  e nella gestione di  alcune aree protette e riserve naturali. La tutela e valorizzazione di una parte dell’enorme patrimonio ambientale di cui dispone la Sicilia è portata avanti con grande attenzione e competenza dalle professionalità messe in campo dall’Università.  Una gestione delle risorse ambientali che è attenta ai bilanci e che anche  nel resto della nostra isola va messa a profitto. Avvalendosi delle numerose e provate competenze di cui dispone, la fondazione può aspirare, anche  attraverso nuove convenzioni, ad un potenziamento della sua attività al quale la Regione guarda con attenzione e attesa“.

Sulla stessa linea anche il prefetto Cannizzo che ha sottolineato come occupazione e tutela ambientale siano gli obiettivi primari della Fondazione. “Si tratta della prima fondazione universitaria nata, grazie alla sinergia tra i diversi enti ovvero la Regione, l’Università e la Prefettura, allo scopo di utilizzare al meglio le risorse nel campo naturalistico, culturale e sviluppo del territorio“.

Sulle finalità e sugli obiettivi scientifici della Fondazione si è soffermato il presidente Messina: “Il nuovo ente coadiuverà l’omonimo Centro interfacoltà dell’Università di Catania nelle attività di promozione e di sostegno alle iniziative didattiche formative e di ricerca dell’Ateneo catanese con specifico richiamo allo studio, alla tutela e alla gestione di ambienti naturali e di agro ecosistemi di particolare valenza naturalistica e culturale e interesse pubblico. Tra gli scopi della Fondazione anche la promozione e lo svolgimento di attività integrative e sussidiarie alla didattica e alla ricerca di interesse dell’Università, la realizzazione di servizi e iniziative mirate a favorire le condizioni di studio, la promozione ed il supporto delle attività di cooperazione scientifica e culturale e l’attuazione di iniziative a sostegno del trasferimento dei risultati di ricerca, della creazione di nuove imprenditorialità originate dalla ricerca e alla valorizzazione economica dei risultati delle ricerche con la tutela brevettale“.

“Il Cutgana – ha affermato il prof. La Greca – è un centro unico nel suo genere ma che ormai aveva bisogno di crescere, di fare un ulteriore salto di qualità. La Fondazione, che avrà il suo principale campo di azione nella Sicilia orientale, un territorio da sempre locomotiva dell’intera Regione, sia dal punto di vista socioeconomico, sia da quello della tutela del territorio, riprenderà, infatti, l’attività virtuosa del Cutgana e la porterà avanti attraverso la sinergia tra diversi attori e soprattutto con un approccio multidisciplinare“.

Sulle particolarità giuridiche della Fondazione si è infine soffermato il prof. Vecchio: “La maggiore novità è rappresentata dal fatto che il Cutgana, un centro universitario, sarà affiancato da una struttura con personalità giuridica a tutti gli effetti. Inoltre, la Fondazione è una forma che permetterà la maggiore partecipazione e la sinergia tra diversi enti, anche esterni all’Ateneo, che sempre nell’ambito delle loro specificità e delle loro competenze, collaboreranno insieme per dare una risposta organizzativa adeguata alle esigenze scientifiche e gestionali legate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio naturale siciliano“.

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Le donne che hanno fatto l’italia. A Catania, Museo Civico “Castello Ursino”

In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Museo Civico “Castello Ursino” di Catania ospita dal 3 Febbraio all’08 Marzo 2012 la mostra “Le donne che hanno fatto l’Italia” nella quale, attraverso dipinti, foto, filmati, documenti, abiti, giornali, cimeli, viene ricostruito un percorso che attesta come le donne abbiano fortemente contribuito al processo di unificazione, ai cambiamenti e alla crescita del Paese.
La mostra, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unità Tecnica di Missione, dal Comitato dei Garanti per le Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, dal Comune e dalla Prefettura di Catania in collaborazione con l’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, sarà presentata ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà lunedì 30 gennaio 2012, ore 11, nella Sala Giunta di Palazzo degli Elefanti.
Ospiti del Sindaco Raffaele Stancanelli, saranno il Prefetto di Catania Francesca Cannizzo e Alessandro Nicosia, coordinatore dell’evento e presidente di Comunicare Organizzando, la società che lo ha realizzato.
In occasione della conferenza stampa saranno esposte due litografie di Peppa , al secolo Giuseppina Bolognari (o Bolognara) eroina del Risorgimento che, originaria di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), si rese protagonista dell’insurrezione contro i Borboni nel maggio del Catania. Le due litografie, che fanno parte della mostra, provengono dal Museo Centrale del Risorgimento di Roma.

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Catania: Le Donne che hanno fatto l’Italia ,Museo Civico “Castello Ursino”

logo 150 d Italia, le donne che hanno fatto l ItaliaCatania, Museo Civico “Castello Ursino”
Piazza Federico II di Svevia
3 febbraio – 8 marzo 2012

In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Museo Civico “Castello Ursino” di Catania ospita dal 3 febbraio all’8 marzo 2012 la mostra “Le donne che hanno fatto l’Italia” che, attraverso dipinti, foto, filmati, documenti, abiti, giornali, cimeli, ricostruisce un percorso che attesta come le donne abbiano fortemente contribuito al processo di unificazione, ai cambiamenti e alla crescita del Paese.

La mostra, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unità Tecnica di Missione, dal Comitato dei Garanti per le Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, dal Comune e dalla Prefettura di Catania in collaborazione con l’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, sarà inaugurata giovedì 2 febbraio alle ore 16.30 alla presenza di Giuliano Amato, Presidente del Comitato dei Garanti per le Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Il coordinamento e la direzione generale sono di Alessandro Nicosia con la consulenza scientifica di Marco Pizzo ed Emanuele Martinez per le sezioni “Le Donne del Risorgimento italiano” e “Donne insieme”; Miriam Mafai per le sezioni “Le Protagoniste” e “Le Prime”; Lea Mattarella per la sezione “Le Donne e l’Arte”.

La mostra

Dal 1861, anno dell’unificazione nazionale, al 2011, anno in cui si festeggia il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la visibilità delle donne, come soggetto sociale, giuridico e politico, è profondamente cambiata.

La storia della nostra nazione si è fatta per mano anche femminile, con coraggio, determinazione, passione. Dalle eroine di quegli anni, alle quali, grazie alla collaborazione dell’Istituto per il Risorgimento Italiano di Roma, è dedicato il primo segmento della mostra, si dipana una lunga narrazione fatta di testimonianze fotografiche, artistiche, filmiche, documentali che attraversano i diversi momenti storici e politici vissuti dall’Italia, e segnano di volta in volta una trasformazione e un rinnovamento che appartiene a tutto il Paese.

Le donne che hanno fatto il Paese sono state tante: da sole o unite in esperienze collettive, le donne hanno saputo affermare progressivamente le proprie idee, guadagnando posizioni di rilievo e una rinnovata concezione di sé.
Non c’è ambito, sfera o settore della nostra storia nazionale che non conosca grandi nomi femminili: ricordare le donne e il loro percorso politico-sociale porta a tracciare un racconto costellato di grandi e piccole – ma sempre intense – battaglie, indispensabili all’abbattimento di disuguaglianze sia nella sfera privata sia in quella pubblica; raccontare delle donne italiane nella letteratura equivale a riscoprire pagine di grande spessore stilistico e autentica vocazione letteraria, con nomi di scrittrici di primo piano; descrivere le donne italiane nel campo dell’arte conduce, grazie ai nomi di grandi pittrici, a scoprire e riscoprire immagini fondamentali per l’evoluzione artistica italiana.
Ripercorrendo la storia si scoprono protagoniste eccellenti; alcune hanno nomi noti, come Grazia Deledda e Rita Levi Montalcini, le due sole donne italiane premiate con il Nobel, Lina Merlin, Nilde Iotti e Tina Anselmi, donne di primo piano della scena politica, Bice Lazzari, Carla Accardi, Marisa Merz, grandi nomi dell’arte italiana; altre invece, dai nomi meno conosciuti, hanno compiuto scelte in grado di incidere nell’evoluzione politica e sociale italiana, come Franca Viola, la prima donna ad aver rifiutato con coraggio un matrimonio riparatore, Alfonsina Strada, prima donna al Giro d’Italia in gara con corridori uomini, o Anna Maria Mozzoni, pioniera del femminismo italiano e delle lotte per la conquista del diritto di voto alle donne.

Le sezioni

  • Le Donne del Risorgimento italiano, in cui sono illustrate le figure di alcune delle protagoniste delle vicende risorgimentali e della vita pubblica e sociale dell’Ottocento: da Cristina Trivulzio di Belgioioso a Enrichetta Di Lorenzo; da Clara Maffei a Maria Mazzini e altre ancora. Figure che intendono essere indicative delle varie declinazioni con le quali le donne partecipano alle idealità risorgimentali partecipando attivamente ai moti insurrezionali o sostenendo circoli letterari o, ancora, elevando gli affetti familiari a dignità nazionale, come nel caso di Adelaide Bono Cairoli.
  • La sezione Le Protagoniste approfondisce il racconto della vita e dell’attività di alcune grandi protagoniste del progresso evolutivo del Paese nei più diversi ambiti, come Maria Montessori, Anna Kuliscioff, Matilde Serao, Francesca Cabrini, Luisa Spagnoli, Marisa Bellisario, Palma Bucarelli e tante altre.
  • Nella sezione Le Prime si racconta, ripercorrendone le date, ma soprattutto i nomi e l’operato delle sue protagoniste, un’insolita cronologia: quella delle prime conquiste femminili in diversi settori della cultura, della politica, della società, dello sport, dell’arte.
    Ecco allora che viene ricordata la prima laureata in Lettere, la prima docente universitaria, la prima Presidente della Camera, la prima donna processata per aborto, e via dicendo.
  • Donne insieme, in questa sezione sono illustrati alcuni momenti in cui la figura femminile acquista maggior valore simbolico rivestendo un ruolo collettivo. Sono le azioni di vita di un gruppo di persone che sono state individuate per la loro funzione di lavoro – come nel caso delle Maestre, delle Mondine, delle Balie o delle Tabacchine – che contribuì a rendere evidenti particolari situazioni sociali o drammatiche condizioni lavorative o di scelte di vita particolati – come quelle delle crocerossine o delle religiose. In altri casi quella comunanza di lavoro e di intenti è collegata a particolari momenti storici – come nel caso delle donne impiegate nelle industrie belliche durante la prima guerra mondiale o le donne durante il fascismo – fino ad arrivare alle protagoniste della costruzione della Repubblica – dalle partigiane alle donne dell’Assemblea Costituente.
  • Donne e arte vuole rendere omaggio alle principali artiste del nostro Paese. Una mostra nella mostra, in cui ammirare grandi capolavori dell’arte italiana. Sono diversi i momenti e le correnti artistiche che emergono dalla selezione, dall’espressionismo della Scuola Romana, all’astrattismo, dalle influenze pop sbarcate soprattutto a Roma alla nostrana Arte Povera.

Collaboratori tecnici: Rai Teche, Cinecittà Luce
Organizzazione generale e realizzazione: COMUNICARE ORGANIZZANDO
Catalogo: Gangemi

Approfondimenti

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