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Biancavilla: “Youth without Borders – Giovani senza Frontiere”

Per un mondo più verde: partito a Biancavilla il progetto di scambi culturali tra giovani europei dedicato alla sostenibilità ambientale: 42 giovani provenienti da 5 paesi europei, impegnati a Biancavilla fino 21 giugno 2012

“L’umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far sì che esso soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro”. Questa è la famosa definizione della sostenibilità ambientale elaborata nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo, e proprio il tema di un futuro sostenibile, che guardi con attenzione all’ambiente, Read the rest of this entry »
 

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Scuola: Corte Costituzionale, nulla in Sicilia la legge Gelmini

In Sicilia non si applichera’ la legge Gelmini sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche ma la legge regionale 6 del 2000. E’ l’effetto della sentenza n. 147 con la quale la Corte Costituzionale ha dato ragione alla Regione

In Sicilia non si applichera’ la legge Gelmini sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche ma la legge regionale 6 del 2000. E’ l’effetto della sentenza n. 147 con la quale la Corte Costituzionale ha dato ragione alla Regione siciliana che aveva impugnato la norma nazionale “per l’incostituzionalita’ della nuova legge statale per violazione delle disposizioni statutarie che assegnano alla Regione la competenza legislativa primaria in materia di istruzione elementare e competenza legislativa concorrente in materia di istruzione media e universitaria, nonche’ le relative funzioni esecutive ed amministrative in materia”. Read the rest of this entry »
 

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Workshop APQ Giovani. Azione 7 ‘Giovani e lavoro’ 07 Giugno 2012

 

Partecipa alla giornata di lavori dedicata ai progetti realizzatiL’APQ (Accordo di Programma Quadro) Giovani protagonisti di sé e del territorio costituisce uno strumento di programmazione integrata attraverso il quale la Regione Siciliana pone al centro dell’attenzione il mondo giovanile. Attraverso l’APQ la Regione stimola processi di cambiamento culturale tendenti a inserire i giovani al centro di specifici spazi di crescita e responsabilizzazione, valorizzandone le potenzialità e il ruolo in quanto soggetti attivi e determinanti per lo sviluppo della Sicilia. La strategia generale è quella di promuovere il protagonismo sociale e le capacità di relazione dei giovani, per favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro, lo sviluppo della personalità, le attitudini e la partecipazione attiva alla comunità locale.

nella Regione Siciliana nell’ambito dell’Azione 7 ‘Giovani e lavoro’ – Linee di intervento C e D dell’Accordo di Programma Quadro ‘Giovani protagonisti di sé e del territorio’.

Invito al Workshop APQ Giovani. Azione 7 ‘Giovani e lavoro’. 7 Giugno 2012 Read the rest of this entry »
 

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L’Etna è ufficialmente candidato per entrare a far parte della “World Heritage List” dell’Unesco, dunque a diventare un sito naturale del Patrimonio Mondiale dell’Umanità

‘L’Etna è il più alto vulcano attivo d’Europa, uno dei più grandi e attivi in tutto il mondo’
www.parcoetna.ct.it

L’Etna è stato ufficialmente inserito nella Lista propositiva (“tentative list”) dei siti naturalistici per il Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La candidatura, da tempo lanciata dal Parco dell’Etna e sostenuta con forza dal Ministero dell’Ambiente e dall’IUCN (l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), è stata iscritta dalla Delegazione permanente italiana presso l’Unesco il 26 gennaio scorso. Della tentative list fanno parte quei siti che gli Stati proponenti ritengono di eccezionale valore universale e quindi adatti per il successivo inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, la “World Heritage List” dell’Unesco.

“Si tratta del primo, positivo passaggio di un iter che sarà ancora certamente lungo e complesso, ma anche del riconoscimento formale da parte del Ministero dell’Ambiente del valore “universale” di un sito come l’Etna, simbolo dell’Italia nel mondo e straordinaria attrazione turistica per le sue peculiarità naturalistiche e culturali”, sottolinea con grande soddisfazione Ettore Foti, commissario straordinario del Parco dell’Etna.

Ed è anche il primo traguardo di un percorso avviato alcuni anni addietro, i cui protagonisti attivi, insieme al Parco, sono la Regione Siciliana, la Provincia Regionale, i Comuni del territorio, le associazioni, le forze culturali, le istituzioni e gli altri attori locali, impegnati per raggiungere un obiettivo che avrebbe formidabili ricadute per il territorio in termini di immagine, di promozione e di fruizione turistica, di crescita economica. L’Assessore Regionale del Territorio e Ambiente Gianmaria Sparma ha accolto con soddisfazione la notizia e ha assicurato pieno sostegno per raggiungere celermente l’obiettivo finale, cioè l’inserimento dell’Etna nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.FOTO_ETNA_VISTA_DA_EST

L’idea di un percorso comune tra istituzioni e società civile era stata di recente rilanciata dal Parco, da Legambiente, dalla Sovrintendenza di Catania, dall’Azienda Foreste e dalla Fondazione Unesco Sicilia in un incontro organizzato nell’ambito della manifestazione “Salvalarte Sicilia”. “Finalmente l’Etna entra nella lista propositiva, abbiamo raggiunto il primo obiettivo importante – commenta Gianfranco Zanna, responsabile per i Beni Culturali di Legambiente e del progetto Salvalarte – Adesso tutti insieme dovremo rimboccarci le maniche per far sì che il grande vulcano, che rappresenta un unicum di straordinario interesse scientifico e naturalistico, venga dichiarato in tempi brevi Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

LA MOTIVAZIONI – Come si legge nella scheda del sito ufficiale dell’Unesco, ecco le “motivazioni di eccezionale valore universale” alla base dell’inserimento dell’Etna nella lista propositiva:

“L’Etna è più alto vulcano attivo d’Europa, uno dei più grandi e attivi in tutto il mondo e offre diverse bocche che comprendono una vasta gamma di caratteristiche vulcaniche di facile accesso da parte dei visitatori e dei ricercatori;

l’Etna ha eruttato molte volte nella storia umana, la sua intensa e persistente attività vulcanica è alla base di miti, leggende e osservazione naturalistica sin dai tempi classici. Di conseguenza, l’Etna è stato conosciuto, studiato e visitato da innumerevoli studiosi e turisti da tutto il mondo;

l”Etna è riconosciuto a livello mondiale sulla base della sua notorietà, importanza scientifica, il valore culturale ed educativo, fenomeni naturali superlativi ed eccezionale importanza estetica come simbolo del sito di origine vulcanica;

l’Etna è stato, ed è tuttora, un importante centro di ricerca internazionale con una lunga storia di influenza sulla vulcanologia, la geologia e la geomorfologia.

L’Etna è dunque un esempio unico di laboratorio naturale scientifico terrestre su aree vulcaniche per lo studio del processo di colonizzazione su superfici nuove di piante e animali della regione biogeografia sia europea, che mediterranea”.

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Leggi il comunicato stampa e scarica la lettera ufficiale.

 

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Presentato il Concorso “Buone Idee in COMUNE”, iniziativa per gli studenti di AnciSicilia e Inpdap

L’AnciSicilia, in collaborazione con l’Inpdap Sicilia, bandisce un concorso di idee per coinvolgere tutti i giovani che vogliono immaginare un Comune migliore e contribuire ad una Amministrazione che funzioni meglio e sprechi meno.

Questa iniziativa – ha spiegato Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’AnciSicilia – nasce dalla consapevolezza che i giovani possano contribuire, come cittadini e come possibili futuri amministratori, alla nascita di un “nuovo comune”. Fra poco più di un mese, in Sicilia, circa 150 comuni andranno al voto e, al di là del confronto fra le forze politiche, riteniamo che gli studenti possano partecipare al dibattito sulle scelte amministrative più idonee per garantire un adeguato funzionamento dei Comuni”.

Un’opportunità, rivolta agli studenti dei comuni della Regione Siciliana, per contribuire fattivamente, con proposte e non con proteste, ad un cambiamento suggerito direttamente dai destinatari dei servizi e delle risorse messi in campo dagli enti locali.

Mettere Buone idee in COMUNE significa provare a migliorare il “sistema Comune” nei diversi aspetti: la fruibilità dei beni comunali, l’efficienza e l’efficacia dei servizi per il cittadino e le imprese e il contenimento della spesa.

Saranno valorizzati e premiati i progetti che presenteranno proposte originali per favorire risparmi di spesa e il miglioramento dei servizi comunali.

L’iniziativa Buone idee in COMUNE si inserisce in un percorso, avviato nei mesi scorsi, dall’AnciSicilia che, con il progetto “Percorsi virtuosi: buone pratiche dei comuni siciliani”, si è posta l’obiettivo di favorire la diffusione delle migliori pratiche amministrative e la creazione di uno strumento di conoscenza, informazione e stimolo per gli amministratori locali al fine di individuare modelli organizzativi per gestire in modo più efficiente i beni e i servizi comunali e il contenimento della spesa.

Abbiamo sottoscritto una convenzione con l’AnciSicilia – ha aggiunto Maria Sciarrino, direttore generale dell’Inpdap – già nel 2011 con l’obiettivo di creare delle sinergie con gli enti locali del territorio. Da sempre, infatti, il nostro istituto ha posto l’attenzione sulle tematiche del welfare fornendo un supporto alle famiglie e promuovendo progetti destinati ai giovani con l’obiettivo di fare emergere le buone prassi sul territorio”.

Il concorso è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado dei comuni della Regione Siciliana, figli e orfani di dipendenti della pubblica amministrazione iscritti all’Inpdap e figli e orfani di pensionati Inpdap, che vogliono immaginare un comune migliore e contribuire ad una amministrazione che funzioni meglio e sprechi meno.

L’elaborato consisterà in una descrizione dell’idea in forma di testo: un massimo di 750 parole per gli studenti delle scuole medie e di 1500 parole per gli studenti delle scuole superiori. Potrà, inoltre, essere accompagnato da illustrazioni, tabelle, grafici e materiale di altro tipo.

L’iscrizione e la partecipazione al concorso è gratuita. Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 30 aprile.

I premi messi in palio sono 30 EBook (completi di buoni per l’acquisto di libri digitali) per gli studenti delle Scuole secondarie di primo grado e 30 Tablet per gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado.

Il concorso sarà diffuso anche attraverso gli Uffici scolastici regionali o provinciali.

Il bando di concorso e la domanda di partecipazione sono pubblicati e scaricabili dai siti dell’AnciSicilia e dell’Inpdap Sicilia.

Per informazioni, è possibile contattare la segreteria organizzativa all’indirizzo di posta elettronica concorsi@anci.sicilia.it.

Qui sotto disponibili per il download, locandine, bandi e domande di partecipazione.

Scuole secondarie di primo grado

Locandina

Bando e domanda di partecipazione

Scuole secondarie di secondo grado

Locandina

Bando e domanda di partecipazione

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ScienzaeFuturo, un progetto di diffusione della cultura scientifica

esperienza imsegnaBocciati in matematica. Il punteggio medio conseguito dai quindicenni delle scuole siciliane in matematica è al di sotto della media nazionale e di quella Ocse. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto Ocse-Pisa (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – Programme for International Student Assessment).
In matematica, infatti, lo score medio Ocse è fissato a 496 punti, quello dell’Italia a 483. I quindicenni siciliani si piazzano al quarto posto tra le regioni del Sud con 451 punti. Peggio di noi stanno i campani (446) e i calabresi (443). Meglio di noi si classificano, invece, la Sardegna, la Basilicata e il Molise. Risultati sconfortanti, quelli della Sicilia, se li confrontiamo con i dati degli studenti del Nord ovest e Nord est che hanno una media di 507 punti. Un paradosso, quello siciliano, se si considera che già nel 1884 Palermo vide la nascita del Circolo Matematico più antico d’Italia.

Per superare il gap la Regione siciliana corre ai ripari con ScienzaeFuturoun progetto di diffusione della cultura scientifica, che fino a giugno coinvolgerà 940 studenti di 34 scuole di ogni ordine e grado. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, è finanziata dall’assessorato regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, è coordinata dall’Istituto comprensivo “Michelangelo Buonarroti” di Palermo e vede lavorare in partnership il Cnr e l’associazione Palermoscienza, che cureranno i laboratori degli studenti.

Sabato l’iniziativa è stata presentata durante un workshop, coordinato da Maria Michela Settineri, dirigente scolastico dell’Istituto “Michelangelo Buonarroti”, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni coinvolte. Sono intervenuti Anna Buttafuoco, dirigente regionale del servizio Istruzione statale, Maria Luisa Altomonte, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Giovanni Viegi, direttore dell’Istituto di Biomedicina e Immunologia molecolare (Ibim – Cnr) e Emilio Balzano, docente di Fisica all’Università Federico II di Napoli.

Soddisfatto l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mario Centorrino: “Il coinvolgimento e la partecipazione degli studenti e di un elevato numero di operatori del sistema scolastico contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo dell’iniziativa: diffondere la cultura scientifica, l’innovazione tecnologica e accrescere le competenze degli alunni”.

Per Maria Michela Settineri “I risultati delle prove Ocse-Pisa sono sconfortanti – ha spiegato -. Ma ci siamo resi conto che da quando nelle scuole privilegiamo l’approccio sperimentale della didattica è aumentata la motivazione degli alunni e la crescita del sapere matematico”.

Il progetto è fondato su percorsi di laboratori interattivi di 30 ore, curati da Palermoscienza e dal Cnr. Gli esperti di Palermoscienza (matematici, chimici, biologi, fisici, geologi, astrofisici e agronomi) andranno nelle scuole, stimolando gli studenti all’apprendimento attraverso il gioco e la manualità. Porte aperte anche nei laboratori del Cnr, dove gli studenti avranno modo di utilizzare macchinari, ampolle e reattori con l’aiuto dei ricercatori. Nella convinzione che “fare” significa “fare insieme”, agli alunni verrà proposto un apprendimento basato sulla curiosità e sul piacere di conoscere, che produrrà come risultato una diversa considerazione di ambiti del sapere a volte ritenuti difficili e al di fuori della propria esperienza di vita. I laboratori sono interdisciplinari e spazieranno su una grande varietà di discipline (matematica, chimica, fisica, biologia, geologia, ecologia) e argomenti. Infine, a scandire l’attività di laboratorio sarà un “diario di bordo”, realizzato da esperti, tutor e studenti: una sorta di archivio dei fatti più interessanti avvenuti durante le ore di didattica.

ScienzaeFuturo, rappresentandone l’ultimo appuntamento, rientra all’interno di Esperienza inSegna, l’importante manifestazione scientifica del Sud Italia, curata da Carmelo Arena e Marcellina Profumo, giunta ormai alla sua quinta edizione. Un’iniziativa, questa, ideata dall’associazione Palermoscienza e patrocinata dall’assessorato regionale all’Istruzione e dall’Università di Palermo, che per una settimana ha trasformato il Polididattico in una cittadella della scienza. E proprio dai laboratori didattici che hanno animato Esperienza inSegna prende il via ScienzaeFuturo.

Ma veniamo ai numeri. Quest’anno le scuole coinvolte in questa nuova avventura culturale sono 34. In totale, 940 studenti, divisi in 42 gruppi. Saranno impegnati in 38 laboratori per un totale di 1615 ore di didattica, rese possibili da 11 responsabili, 57 esperti e 43 tutor impegnati nella progettazione e nella realizzazione dei moduli. Il progetto si svilupperà per quattro mesi che prevedono, oltre ai laboratori, tre appuntamenti:

Stage olimpico (a Enna il 29, 30 e 31 marzo)
Botteghe della scienza ( a Palermo, da metà marzo a metà giugno)
Gare di scienza a squadre (a Caltanissetta, ad aprile)

ScienzaeFuturo si concluderà a giugno con la presentazione dei risultati. Verrà realizzato anche un volume che raccoglierà le conclusioni dei laboratori.

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A Catania con il pizzo, chiudiamo tutti Lo spot degli studenti, senza le istituzioni

Di Claudia Campese |

Cinque ragazzi, dell’Accademia di Belle arti e di Informatica, e due docenti. E’ il gruppo che ha creato la campagna pubblicitaria per sensibilizzare i cittadini al tema dell’estorsione. Nicolò Volanti, uno dei giovani direttori artistici: «Un problema comune a tutti e non solo ai commercianti come spesso si pensa». Ma dalla Regione, intanto, nessuna risposta è mai arrivata riguardo alla loro partecipazione a un apposito bando

Una saracinesca che si chiude. Non all’ingresso di una bottega ma sulla porta o la finestra di una qualunque casa di un qualunque catanese. Perché Con il pizzo, chiudiamo tutti. E’ l’idea di un gruppo di giovani studenti che – in poco più di due mesi e con risorse zero – ha realizzato unacampagna pubblicitaria a scopo sociale per sensibilizzare i cittadini al tema del racket. «Un problema comune a tutti e non solo ai commercianti come spesso si pensa – spiega Nicolò Volanti21 anni, uno dei giovani direttori artistici – Il pizzo, anche se non lo vediamo, lo viviamo». Un’idea nata da un bando della Regione siciliana ma poi portata avanti «solo con la volontà», considerato il disinteresse dell’istituzione. A collaborare con i ragazzi, invece, l’associazioneAddiopizzo Catania che ha subito dato il suo patrocinio. «Ci ha fatto molto piacere che la proposta sia venuta da loro – spiega Totò Grosso, presidente dell’associazione – Significa che molti ragazzi non vanno più stimolati, ma stimolano a loro volta».


Le due versioni del cartellone create per la campagna

L’iniziativa viene da due docenti dell’Accademia di Belle arti etneaGiovanni Gallo e Gianni Latino. Lo spunto è stato proprio un bando regionale con dei fondi stanziati nel 2011 per progetti di sensibilizzazione sui temi dell’estorsione e il pizzo.
Eppure i ragazzi non si sono fatti scoraggiare. E, dopo Natale, hanno iniziato il loro lavoro. «E’ stato anche un modo per mettere in pratica i nostri studi e testare le nostre competenze», spiega Nicolò. Ma con una finalità sociale. «Perché la mia terra per me è irrinunciabile. Problemi come il pizzo sono un dolore concreto, niente di romantico». Le prime riunioni sono state a caccia di un’idea nuova. «Ci siamo chiesti: cosa possiamo dire di nuovo? Dove e per chi è stata la risposta – spiega – Non pretendiamo di dire alle persone come risolvere un problema che è tanto più grande di noi. Ma vorremmo far arrivare il messaggio che il pizzo è un problema di tutti». A pagarne le conseguenze sono infatti i cittadini, che subiscono disserviziinquinamento e sovrapprezzi. «Se un edificio crolla dopo due giorni – Nicolò fa un esempio – è perché si è usato del cemento scadente». Imposto da ditte controllate dalla criminalità e spesso vincitrici di appalti truccati.Presentato il progetto, però, dall’ente non è mai arrivata nessuna risposta. «Ho telefonato disperatamente e mandato email a decine di funzionari», spiega Gallo, ma senza mai ricevere nessuna comunicazione.

«Abbiamo avuto la sensazione di essere stati lasciati soli. Ci abbiamo messo passione e tempo, una cosa non scontata per degli studenti – racconta Nicolò – e invece abbiamo visto solo disinteresse. Sarebbe bastata una telefonata, anche solo per dire che il progetto faceva schifo».
Il video-spot in 3dCosì il progetto inizia a prendere forma, sotto la direzione artistica di Nicolò Volanti e Mirko Santangelo. Ci sono le foto di Samir Kharrat – che ne ha anche curato la postproduzione – usate per creare possibili cartelloni per l’affissione e volantini. E il video in 3d di Massimiliano D’Angelo e Filippo Licciardello, studenti del dipartimento di Informatica, già pubblicato sul canale Youtube dell’iniziativa e che verrà proposto alle tv locali. «La scelta del 3d non è stata casuale – spiega Nicolò – I personaggi che chiudono le saracinesche non sono caratterizzati fisicamente. Non hanno lineamenti né età, sappiamo solo se sono uomini o donne. Un modo per evitare gli stereotipi e far passare il messaggio che il pizzo riguarda tutti». Infine ci sono gli unici pizzini che ci piace condividere, come li hanno rinominati i creatori, piccole immagini dallo slogan immediato da condividere sui social network.


Gli unici pizzini che ci piace condividere

Perché la campagna al momento è visionabile solo on line e partirà ufficialmente i primi giorni di marzo. La risposta però è già positiva. «Due imprenditori palermitani vogliono contribuire all’iniziativa raccontando la loro storia – dice il direttore artistico – mentre un Comune toscano e ilmovimento Poliziotti hanno condiviso la nostra idea su Facebook». Lo stesso è possibile fare suTwitter. Gli studenti si stanno poi organizzando per stampare a proprie spese dei volantini da distribuire ai cittadini catanesi, insieme ai ragazzi di Addiopizzo e a chiunque volesse dare una mano. I fondi, se solo fossero mai arrivati, sarebbero serviti per far uscire la campagna dalla Rete e portarla sulle strade e in tv. Ma dove la Regione ha mostrato scarsa sensibilità potrebbe intervenire il Comune di Catania, cedendo ai ragazzi, in modo gratuito e per un periodo di tempo anche breve, uno spazio per l’affissione di un cartellone pubblicitario. Richiesta che verrà avanzata nei prossimi giorni. «Il nostro obiettivo comunque non è raggiungere il numero più alto di persone possibile – conclude Nicolò – Ma creare una coscienza comune».

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Catania: Nasce la Fondazione Cutgana

„Comunicato Stampa inviato da Mariano Campo 20/02/2012

E’ stata presentata questa mattina, nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania la Fondazione “Cutgana”, la prima fondazione universitaria finalizzata alla promozione delle attività didattiche e di ricerca in campo ambientale.

La Fondazione – approvata sia dal Senato accademico, sia dal Cda dell’Università di Catania e nata grazie alla sinergia tra Ateneo, prefettura di Catania e Regione siciliana – opererà come persona giuridica di diritto privato e potrà promuovere per il raggiungimento dei suoi scopi la raccolta di fondi pubblici e privati e la richiesta di contributi pubblici e privati, oltre alla stipula di convenzioni e accordi e alla partecipazione o costituzione di consorzi e di strutture di ricerca di alta formazione e trasferimento tecnologico.

All’incontro di oggi, dal titolo “La Fondazione Cutgana e l’impegno dell’Università per la tutela dell’ambiente”, aperto dagli indirizzi di saluto del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo e del prorettore dell’Ateneo catanese, Maria Luisa Carnazza – che ha ricordato il patrimonio di competenze impegnate in questo settore dall’Università e i risultati finora conseguiti – e moderato dal giornalista Piero Maenza, sono intervenuti il prefetto di Catania, Francesca Cannizzo, il presidente della Fondazione, Angelo Messina, e due componenti del Cda della Fondazione, i docenti universitari Paolo La Greca e Giuseppe Vecchio.

La costituzione della Fondazione Cutgana – ha affermato il presidente Lombardo – rappresenta un passo  importante che potenzia l’opera avviata dall’omonimo centro nella salvaguardia  e nella gestione di  alcune aree protette e riserve naturali. La tutela e valorizzazione di una parte dell’enorme patrimonio ambientale di cui dispone la Sicilia è portata avanti con grande attenzione e competenza dalle professionalità messe in campo dall’Università.  Una gestione delle risorse ambientali che è attenta ai bilanci e che anche  nel resto della nostra isola va messa a profitto. Avvalendosi delle numerose e provate competenze di cui dispone, la fondazione può aspirare, anche  attraverso nuove convenzioni, ad un potenziamento della sua attività al quale la Regione guarda con attenzione e attesa“.

Sulla stessa linea anche il prefetto Cannizzo che ha sottolineato come occupazione e tutela ambientale siano gli obiettivi primari della Fondazione. “Si tratta della prima fondazione universitaria nata, grazie alla sinergia tra i diversi enti ovvero la Regione, l’Università e la Prefettura, allo scopo di utilizzare al meglio le risorse nel campo naturalistico, culturale e sviluppo del territorio“.

Sulle finalità e sugli obiettivi scientifici della Fondazione si è soffermato il presidente Messina: “Il nuovo ente coadiuverà l’omonimo Centro interfacoltà dell’Università di Catania nelle attività di promozione e di sostegno alle iniziative didattiche formative e di ricerca dell’Ateneo catanese con specifico richiamo allo studio, alla tutela e alla gestione di ambienti naturali e di agro ecosistemi di particolare valenza naturalistica e culturale e interesse pubblico. Tra gli scopi della Fondazione anche la promozione e lo svolgimento di attività integrative e sussidiarie alla didattica e alla ricerca di interesse dell’Università, la realizzazione di servizi e iniziative mirate a favorire le condizioni di studio, la promozione ed il supporto delle attività di cooperazione scientifica e culturale e l’attuazione di iniziative a sostegno del trasferimento dei risultati di ricerca, della creazione di nuove imprenditorialità originate dalla ricerca e alla valorizzazione economica dei risultati delle ricerche con la tutela brevettale“.

“Il Cutgana – ha affermato il prof. La Greca – è un centro unico nel suo genere ma che ormai aveva bisogno di crescere, di fare un ulteriore salto di qualità. La Fondazione, che avrà il suo principale campo di azione nella Sicilia orientale, un territorio da sempre locomotiva dell’intera Regione, sia dal punto di vista socioeconomico, sia da quello della tutela del territorio, riprenderà, infatti, l’attività virtuosa del Cutgana e la porterà avanti attraverso la sinergia tra diversi attori e soprattutto con un approccio multidisciplinare“.

Sulle particolarità giuridiche della Fondazione si è infine soffermato il prof. Vecchio: “La maggiore novità è rappresentata dal fatto che il Cutgana, un centro universitario, sarà affiancato da una struttura con personalità giuridica a tutti gli effetti. Inoltre, la Fondazione è una forma che permetterà la maggiore partecipazione e la sinergia tra diversi enti, anche esterni all’Ateneo, che sempre nell’ambito delle loro specificità e delle loro competenze, collaboreranno insieme per dare una risposta organizzativa adeguata alle esigenze scientifiche e gestionali legate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio naturale siciliano“.

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Agricoltura, Regione Siciliana e banche finanziano gli ‘under 40′

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– Aiutare i giovani con idee e progetti innovativi a ricostituire il tessuto imprenditoriale agricolo della Sicilia. E’ questo lo spirito del protocollo d’intesa sottoscritto tra la Regione Siciliana, l’Associazione Bancaria Italiana e alcune compagnie assicurative. A beneficiare dell’intesa saranno gli ‘under 40′ ammessi alla Misura 112 del Psr Sicilia 2007-2013 che decidono di avviare una azienda agricola. L’iniziativa è una prosecuzione dei progetti già intrapresi grazie alla costituzione del Fondo di garanzia del PSR Sicilia 2007-2013 (ammontante a circa 37 milioni di euro) e l’accordo con la Società di gestione dei fondi per l’agroalimentare (SGFA) per il rilascio della G-Card (Green Card).

“Questo accordo – ha detto l’assessore regionale alle Risorse Agricole e Alimentari, Elio D’Antrassi – consente alle imprese giovanili una maggiore finanziabilità da parte del sistema bancario privato. La Misura 112 del PSR Sicilia 2007-2013 ha avuto larga adesione di giovani con idee e progetti innovativi che sapranno ricostruire il tessuto imprenditoriale della Sicilia. A loro voglio augurare, una volta ottenuto il finanziamento, di realizzare il proprio sogno nel cassetto, producendo innovazione di prodotto e di filiera, entrambe fondamentali per determinare redditività”.
Il protocollo trae origine dalla G-Card, lettera di garanzia consistente in un pre-impegno da parte della SGFA a garantire un finanziamento bancario ad un giovane imprenditore agricolo in fase di start up della propria azienda. La SGFA si impegna così a rilasciare una garanzia diretta fino all’80% di un finanziamento massimo di 250milaeuro.
Dopo l’emanazione del Decreto di concessione dell’aiuto per la Misura 112 del PSR Sicilia 2007-2013 da parte della Regione Siciliana, il giovane agricoltore può accedere ad un anticipo contributivo concesso da un’assicurazione convenzionata e ad un finanziamento bancario a copertura della propria quota privata.
Ciò determina una maggiore facilità di accesso al credito per i giovani imprenditori agricoli, e contestualmente, maggiori garanzie per il sistema bancario e le assicurazioni. Per le banche è importante specificare che la presenza di un soggetto terzo, come SGFA, rappresenta la possibilità di godere di una garanzia diretta rispetto alle somme finanziate.
Una rilevante opportunità è costituita dalla G-Card che favorisce il rilascio degli anticipi contributivi da parte delle assicurazioni; tutto ciò, come è prassi, in assenza del soggetto bancario non avverrebbe.
“Sono circa 4.250 le richieste di finanziamento pervenute – aggiunge Rosaria Barresi, Autorità di Gestione del Psr Sicilia 2007-2013 – da parte di giovani che con entusiamo vogliano insediarsi nel modo delle produzioni agroalimentari

liberoquotidiano.it

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Catania:Pari Opportunità – Welfare e tempi di lavoro e vita, giovedì 16 Febbraio 2012 a Palazzo Platamone

comune catania

Il Comune di Catania rende noto che Giovedì 16 Febbraio 2012 a partire dalle ore 9.30, a Palazzo Platamone con ingresso da via Vittorio Emanuele 121, il sindaco Raffaele Stancanelli aprirà i lavori del seminario patrocinato dalla Regione Siciliana e organizzato dal Comitato Pari Opportunità del comune di Catania ‘Welfare: crocevia di cambiamenti nella famiglia, nel lavoro e nello Stato’. Ai lavori interverranno su ‘Donne e lavoro: lo stato della legislazione e dell’Italia ‘Loredana Zappalà, ricercatrice di Diritto del lavoro presso l’ Università degli studi di Catania e su ‘Integrazione diritto del lavoro ed interesse sociale’ Agatino Cariola, ordinario di Diritto Costituzionale nell’ateneo catanese. Nel corso dei lavori, promossi dal comitato pari opportunità del Comune presieduto da Carmencita Santagati saranno resi noti i risultati del questionario a cui hanno risposto in forma anonima, a partire dal 30 gennaio scorso, i dipendenti del comune di Catania e le rappresentanti dei comitati di parità della provincia etnea fornendo un insieme di dati utili a elaborare una nuova strategia di conciliazione dei tempi e dei percorsi di integrazione. ‘Ci siamo proposti’ ha detto Carmencita Santagati ‘ di armonizzare tempi di lavori e tempi di vita con la costruzione di politiche innovative che diano aiuto concreto a chi lavora’. A moderare il dibattito Stefania Scoglio, consulente del lavoro esperta di pari opportunità.

Notizie Sicilia e Informazioni del giornale online di Sicilia News24

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Approfondimento:

Pari Opportunità: Welfare e tempi di lavoro e vita, giovedì a palazzo Platamone.

 

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